Candidata tre volte al premio Nobel per la pace, Maria Montessori ha costruito la sua teoria lavorando dapprima con bambini che mostravano problemi neuro-psicologici per poi allargare la sua attenzione ad una popolazione più vasta, che includesse tutti i bambini. Ben radicato in una visione moderna della pedagogia e nella scienza medica, il metodo Montessori si rivela ancora attuale e, nonostante gli anni passati, rimane profondamente innovativo. Abile divulgatrice, la voce di Maria Montessori, ancora oggi, offre una guida pratica e accessibile a genitori e insegnanti. Scopriamo cos’è il metodo Montessori e vediamo quali sono i suoi principi, riallacciandoci direttamente alle parole della fondatrice!
Autonomia e indipendenza
“Aiutiamoli a fare da soli”. Ecco la frase manifesto delle teorie montessoriane. I bambini, completamente dipendenti al momento della nascita, devono essere accompagnati verso l’autonomia a partire dalla prima infanzia. Come? Assistendoli e guidandoli senza essere invasivi. Ascoltando la loro voce e creando occasioni di gioco e scoperta! In questo modo, i bimbi guadagneranno fiducia in se stessi, nonché nel prossimo, conquistando così la vera indipendenza.
“È necessario che l’insegnante guidi il bambino, senza lasciargli sentire troppo la sua presenza, così che possa sempre essere pronto a fornire l’aiuto desiderato, ma senza essere l’ostacolo tra lui e la sua esperienza”. In altre parole, il bambino deve sentirsi libero di esplorare e capire, portando la sua attenzione dove lo reputa necessario e facendo le proprie scelte. La presenza dell’adulto deve essere di supporto e mai impositiva.
Autostima e resilienza
“Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo un compito nel quale pensa di poter aver successo”. L’adulto deve frenarsi dal fornire soluzioni non richieste, che sia anche con il proposito di aiutare o di velocizzare il processo. Secondo Maria Montessori, il ruolo dei genitori e quello degli insegnanti dovrebbe essere quello di incoraggiare il bambino.
E se il bambino fallisce o commette un errore? Se il bambino non si sentirà giudicato, tenterà ancora. In questo modo, avrà l’occasione di capire che un errore non è la fine del mondo. Crescendo, si sentirà in grado di affrontare problemi più grandi, nella consapevolezza che si può costruire anche a partire da quello che ci insegna il fallimento.
Il ruolo dell’ambiente e dell’adulto
“Forniamogli un ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente”. Nel 1907, nasce a Roma la prima Casa dei bambini. La novità che rende questo luogo rivoluzionario è che la “casa” invece di essere costruita per i bambini è dei bambini. Tutto in questo ambiente è costruito e rispecchia le proporzioni e le possibilità dei bimbi. I bambini, sentendosi a loro agio e nel loro ambiente, lo esploreranno e utilizzeranno assecondando i loro ritmi individuali e le loro inclinazioni personali. E i maestri? I loro compiti più importanti sono quelli di organizzare l’ambiente e aiutare i bambini quando necessario.

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Come impara il bambino secondo il metodo Montessori?
Secondo questa teoria educativa, l’insegnamento non arriva ai bimbi in maniera verticale, passando dall’adulto, detentore di conoscenza, al bambino. Nei primi tre anni di vita, i bambini sono naturalmente portati a usare l’emisfero destro del cervello: quello legato al gioco, alla fantasia e alla creatività. Il metodo Montessori parla proprio del gioco simbolico come del “lavoro dei bambini”. Attraverso una serie di attività ludiche ed educative, ambientate in luoghi stimolanti, i bambini imparano sfruttando la loro forza, cioè la creatività, e lo fanno nel loro contesto preferito, il gioco!
Ed ecco un’altra citazione, per spiegare meglio questo concetto: “Il lavoro creativo, nel suo svolgimento, coinvolge numerose capacità cognitive e un bambino assorto a dipingere, scrivere, danzare, comporre, altro non fa che pensare con i propri sensi”.
Secondo il metodo Montessori, questa qualità di essere “assorti” nel gioco fa tutta la differenza nell’apprendimento dei più piccoli. Maria Montessori asseriva che “la prima premessa per lo sviluppo del bambino è la concentrazione. Il bambino che si concentra è immensamente felice”. E impara senza sacrificio!
Nella collana “Gioca e impara con il metodo Montessori”, pubblicata dal Corriere della Sera e dalla Gazzetta dello Sport, a cura di Grazia Honneger, una delle alunne più longeve di Maria Montessori, tutti questi concetti vengono esplorati in maniera pratica e semplice. I fascicoli toccano vari temi, proponendo tante attività divertenti per educare i bambini attraverso il gioco, facendo così emergere la personalità e sviluppandone autostima e indipendenza.
Tra gli argomenti messi in evidenza, ci sono quelli del valore delle parole, legate alle attività di scrittura e lettura, l’esplorazione del mondo attraverso l’immaginazione, intensa come pensiero creativo, il rapporto tra bambino e la tecnologia e anche l’importanza dell’ascolto e del linguaggio nella relazione tra bambini e adulti e nella comunicazione in generale.
Ritroviamo tutti questi principi nella filosofia di Lunii, in linea col pensiero montessoriano, che si propone di aiutare i bambini a sviluppare la loro autonomia, aiutandoli a conoscersi e prendersi cura di sé. In che modo? Fornendo un sostegno allo sviluppo del loro linguaggio e accendendo la loro immaginazione grazie a una miriade di storie avvincenti e fantasiose da ascoltare e creare… In altre parole: giocando!
I bambini hanno modo di accrescere il loro vocabolario in modo divertente, seguendo ad esempio le tante avventure di “Lisa e Leo” ambientate nella preistoria. Esercitando un ascolto attento e partecipe, senza nessuno sforzo apparente, i nostri bimbi migliorano le loro capacità di relazionarsi con gli altri. Non solo: migliorano anche la capacità di concentrarsi e mantenere l’attenzione. Concetti cruciali del metodo Montessori.
Molti degli audiolibri di Lunii, proprio come “Lisa e Leo alla scoperta della Preistoria”, si presentano come “storie da comporre”: il bambino è chiamato a partecipare all’ascolto, intervenendo sulla storia e decidendone il corso attraverso le proprie scelte creative. Uno stimolo importante all’immaginazione, che rafforza l’autostima del bambino per migliorarne l’autonomia e l’indipendenza!